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Software MES in pratica. Dalla raccolta dei dati alla gestione intelligente della produzione

Non servono montagne di dati: serve il dato giusto, raccolto bene e usato meglio. 

Ogni giorno, nella tua produzione, scorrono dati invisibili come correnti sotterranee: tempi di lavorazione reali, quantità buone e scarti, fermi macchina imprevisti. Se non li catturi, li perdi. Se li raccogli senza metodo, ti sommergono senza aiutarti.
Un Sistema MES (Manufacturing Execution System) non serve solo a “raccogliere dati”, ma a trasformarli in strumenti concreti di gestione.
In questo articolo vedremo come impostare una raccolta dati corretta e come utilizzare davvero queste informazioni per governare e migliorare la produzione.

Quali dati di produzione servono davvero

In produzione non conta misurare tutto: conta raccogliere ciò che aiuta a decidere e intervenire.

I dati fondamentali da monitorare sono:

  • Tempi ciclo effettivi: la durata reale delle operazioni, macchina per macchina.
  • Quantità prodotte e scarti: per ogni fase produttiva, ordine o lotto.
  • Fermi macchina e cause associate: per analizzare e ridurre le perdite di disponibilità.
  • Avanzamento di produzione: sapere in ogni momento a che punto si trova ogni ordine.

Questi dati costituiscono la “spina dorsale” del controllo di produzione. Tutto il resto può venire dopo, solo se porta reale utilità.

Come raccogliere correttamente i dati con un MES

Il metodo di raccolta deve essere definito con precisione, evitando improvvisazioni.
A seconda del livello tecnologico dell’impianto, puoi scegliere tra diverse modalità operative:

  • Raccolta automatica: il MES dialoga direttamente con i PLC delle macchine, acquisendo in tempo reale tempi, stati macchina, quantità prodotte. È la soluzione migliore, dove possibile.
  • Raccolta assistita: l’operatore conferma le fasi operative tramite terminali touchscreen o dispositivi portatili, integrando ciò che le macchine non possono comunicare da sole.
  • Raccolta manuale: utilizzabile solo dove l’automazione è impossibile. Va ridotta al minimo e supportata da interfacce estremamente semplici.

Qualunque metodo si scelga, il principio guida resta lo stesso: meno interventi manuali = dati più affidabili e tempi più rapidi.

È altrettanto fondamentale validare i dati raccolti. Questo significa, ad esempio, impostare soglie di plausibilità sui tempi ciclo, o prevedere alert automatici in caso di anomalie nei dati ricevuti.
Senza questo passaggio, si rischia di costruire decisioni su dati sbagliati, con effetti peggiori del non avere dati affatto.

Come utilizzare i dati raccolti: dalla visione all’azione

Una volta che i dati sono stati raccolti in modo corretto, il loro vero valore emerge solo se vengono resi accessibili, leggibili e azionabili.
Le tre principali modalità di utilizzo concreto sono:

  • Visualizzazione in tempo reale: tramite dashboard configurabili che mostrino lo stato delle macchine, il progresso degli ordini e gli eventuali fermi in corso. È importante progettare le dashboard non per “bellezza grafica”, ma per funzione: il responsabile deve capire in pochi secondi dove intervenire.
  • Analisi storica e comparativa: qui si entra nel dominio della riflessione e dell’ottimizzazione. Analizzando gli storici di produzione, i tempi medi reali, le cause di scarto più ricorrenti, si possono identificare pattern nascosti e margini di miglioramento.
  • Supporto al miglioramento continuo: i dati raccolti devono alimentare cicli brevi di feedback, su cui basare azioni correttive rapide. Piccoli team di lavoro possono usare queste informazioni per impostare azioni concrete: ridurre i fermi, ottimizzare i setup, migliorare la qualità.

Non serve creare report chilometrici o analisi che nessuno leggerà: l’obiettivo è sempre agire, non documentare.

Consigli pratici per un sistema MES che funzioni davvero

Per ottenere risultati concreti, evita la trappola dell’approccio “tecnologico” senza scopo operativo.
Ecco alcuni suggerimenti che fanno davvero la differenza:

  • Parti dai dati indispensabili, poi estendi solo se c’è un beneficio chiaro.
  • Automatizza la raccolta ogni volta che puoi. Un click in meno oggi evita dieci problemi domani.
  • Coinvolgi gli operatori fin dall’inizio, spiegando chiaramente perché si raccolgono quei dati e come saranno utilizzati.
  • Controlla e correggi i dati costantemente: meglio poche informazioni sicure che montagne di dati inutilizzabili.
  • Visualizza i risultati: rendi visibile ai team come l’uso corretto dei dati migliori il lavoro quotidiano. 

Un buon sistema MES non cambia la fabbrica “per magia”: cambia il modo in cui la fabbrica viene percepita, capita e migliorata ogni giorno.
Ogni dato raccolto bene è una finestra in più aperta sulla realtà operativa.
Ogni azione basata su quei dati è un passo avanti verso una produzione più solida, prevedibile e redditizia.

Ti serve una guida da tenere a portata di mano?

Ecco un breve vademecum:

  • Definisci fin da subito quali dati vuoi davvero raccogliere.
  • Prediligi la raccolta automatica integrando PLC e macchine dove possibile.
  • Rendi semplicissima l’interazione operatore-MES nelle postazioni manuali.
  • Applica regole automatiche di controllo qualità sui dati.
  • Progetta dashboard operative, non solo estetiche.
  • Prevedi brevi cicli di miglioramento continuo basati sui dati reali.
  • Comunica ai team i benefici ottenuti con esempi concreti.

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