L'automazione dei processi rappresenta un modo concreto per eliminare le attività ripetitive e di poco valore, dispendiose in termini di tempo e costose per l‘organizzazione, sostituendole con processi più rapidi e automatizzati. Vogliamo ridurre le rielaborazioni ed i costi e offrire una migliore esperienza ai nostri collaboratori. Ora che è stata riconosciuta come un elemento fondamentale della trasformazione digitale, l'automazione dei processi sta ottenendo la sua giusta quota di attenzione. Finalmente. Sebbene possa rappresentare un’opportunità straordinaria per spingere crescita, innovazione e vantaggi competitivi, l'automazione dei processi non è certo a prova di errore. L’automazione implica molto più che portare in reparto o in ufficio nuovi strumenti tecnologici. Richiede una rigorosa disciplina per -leggere- il processo dall'inizio fino alla fine e per raccogliere i frutti del miglioramento continuo. Esistono numerosi strumenti per l'automazione di flussi e processi, dalle soluzioni di gestione del Workflow aziendale all'automazione dei processi via robot. La parte difficile non sta nel trovare la tecnologia: il vero lavoro inizia una volta firmato l'ordine d’acquisto! Mentre molte Imprese iniziano con le migliori intenzioni, succede spesso che non riescano a rendersi conto che non sono pronte ad automatizzare le loro attività perché… non sanno davvero quali siano i loro processi. Spesso i processi non sono ben documentati o elaborati neanche a partire dalle pratiche quotidiane più comuni. Di contro, esiste talvolta una dipendenza eccessiva dalla conoscenza “ancestrale”, storica, che non è possibile trasformare in processi condivisi.
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Tre tecnologie convergenti stanno cambiando il modo in cui molte aziende si avvicineranno alla prossima ondata di trasformazione digitale.
Imprenditori e manager sono letteralmente inondati di informazioni su come le tecnologie emergenti e “connesse”, come il cloud, internet delle cose (IoT), intelligenza artificiale, blockchain e altro possono trasformare il loro business. Ne può derivare una fretta potenziale per adottare nuove tecnologie e sfruttare il cambiamento, che può portare le Imprese a trattare queste tecnologie emergenti allo stesso modo di altri investimenti IT più tradizionali. Risultato: alla fine questi progetti possono spegnersi o essere cancellati, lasciando strascichi di scetticismo sull'utilità delle tecnologie emergenti. Il problema deriva generalmente dal fatto che l'Information Technology è spesso considerata come una sorta di monolite all'interno dell'Azienda. Non è più sufficiente questo approccio. Non dovremmo più guardare a questa gamma di tecnologie emergenti nello stesso modo in cui abbiamo sempre guardato all’evoluzione dell’IT. Le nuove -e dirompenti- tecnologie stanno cominciando a convergere e questa convergenza permette loro di produrre un valore molto maggiore rispetto al passato. Una volta confluite in una sola grande opportunità, queste tecnologie conformano una nuova Infrastruttura Industriale, trasformando il come ed il dove le organizzazioni possono operare ed i modi in cui competono. Esploriamo il concetto di convergenza e la nuova infrastruttura. La nuova infrastruttura: Cosa è e cosa farne Mentre pensiamo ai modi in cui la convergenza fra le nuove tecnologie influenza il modo in cui le Imprese operano, è ovviamente importante identificare le tecnologie emergenti che formano l'infrastruttura di base. La nuova Infrastruttura Industriale comprende tre capacità specifiche che svolgono funzioni aziendali critiche: KPI: Key Performance Indicator “In economia aziendale un indicatore chiave di prestazione (ICP), (in inglese Key Performance Indicator o KPI) è un indice dell'andamento di un processo aziendale”. https://it.wikipedia.org/wiki/Indicatore_chiave_di_prestazione Ovviamente gli indicatori di performance (KPI) sono vitali per il business. Ma i KPI ci aiutano a misurare i progressi verso i risultati attesi solo se si identificano quelli giusti per la propria Impresa. Identifichiamo 10 passi che ci aiuteranno a non cadere preda degli errori più comuni nella scelta delle misure da tenere sotto controllo. 1. Iniziare con la strategia Dovremmo sempre iniziare con la strategia (incredibile, vero?). Senza un fermo ragionamento intorno a ciò che la nostra azienda sta cercando di raggiungere, è incredibilmente facile finire con una lunga e scoraggiante lista di possibili indicatori che si ritiene potrebbero o dovrebbero aiutarci. La nostra strategia fungerà quindi da punto di partenza per la progettazione di KPI appropriati solo se è chiara! Troppo spesso le aziende creano un documento strategico di 30-40 pagine che nessuno legge o capisce. Un ottimo stratagemma per aggirare questo problema è quello di creare una semplice strategia… di una pagina. Questo ci aiuterà a definire chiaramente i nostri obiettivi, e consentirà di capire misure e verifiche mettere in atto per raggiungerli. 2. Definire le domande alle quali è necessario rispondere Collegare i nostri KPI alla nostra strategia aumenterà immediatamente la nostra attenzione e renderà più evidenti i KPI più pertinenti. Identificare le domande alle quali abbiamo bisogno di risposte concentra ulteriormente la nostra attenzione, perché le domande offrono intrinsecamente il contesto degli indicatori KPI. Ecco perché, oltre ai KPI, è sempre importantissimo pensare ai KPQ: Domande chiave sulle prestazioni. Queste ci aiuteranno a capire quali dati abbiamo bisogno di raccogliere e, quindi, quali KPI troveremo più utili. Una volta chiarite le domande a cui dobbiamo rispondere, potremo assicurarci che ogni indicatore che scegliamo, o progettiamo successivamente, sia rilevante non solo per la nostra strategia, ma fornisca anche le risposte a domande molto specifiche -che ci guideranno nelle decisioni-. 3. Identificare le esigenze di dati Una volta che si sa a quali domande si sta cercando di rispondere, è necessario definire le necessità di dati per igli indicatori conseguenti. In questa fase (solo in questa), dimentichiamo per un momento la realtà e consideriamo di quali informazioni e conoscenze vogliamo disporre nella scena ideale. Dopo tutto, tutto può essere misurato. 4. Valutare tutti i dati esistenti Dopo aver elaborato i “dati ideali” nella fase precedente, eseguiamo un'analisi delle lacune confrontando i dati che ci piacerebbe avere con quelli che già abbiamo a disposizione. In questo modo potrete facilmente verificare cosa manca. Chiediamoci cosa dovremo cambiare, modificare o implementare per assicurarci che la raccolta dei dati sia completamente allineata con la strategia e risponda pienamente alle domande per le quali abbiamo bisogno di risposte. Ricordiamo, la maggior parte delle Aziende sono ricche di dati. Spesso i KPI sono già raccolti per ogni sorta di motivo da diverse uffici e reparti. Ha senso, quindi, determinare se ciò di cui si ha bisogno è già stato raccolto da qualcuno… da qualche parte. Gli Imprenditori delle nostre PMI vivono cibandosi di sfide :) Gestire un'Azienda senza disporre di ingenti risorse o del personale necessario influisce di solito sulla produttività dell’organizzazione in modo drammatico. Da alcuni anni l'implementazione di sistemi gestionali ERP ha cambiato drasticamente il modo in cui le persone gestiscono le Imprese. Tant’è vero che l’efficienza intrinseca dei sistemi gestionali ha aiutato a crescere più di un settore, ed ora i sistemi ERP sono parte fondante di diversi settori industriali. Uno di quelli in cui i sistemi ERP stanno giocando un ruolo fondamentale in questi anni è rappresentato indubbiamente dall'industria manifatturiera. Evolutosi dal tradizionale e semplice sistema MRP (Material Requirement Planning), il programma ERP ha fatto la differenza nel settore. Contribuisce a migliorare i profitti creando la massima efficienza in ogni area nella quale impatta. Il software ERP ha cambiato completamente il modo in cui opera il mondo del manufacturing, avendo assunto il controllo di tutti i reparti e processi. Gli impatti di un programma gestionale ERP sull'industria manifatturiera: 1. Automazione L'automazione ha accelerato brutalmente la produttività nell'industria manifatturiera. Ovviamente l'uso crescente delle macchine a controllo numerico e moltissime innovazioni tecnologiche digitali offrono strumenti fondamentali per ottimizzare le operazioni. Il software ERP (o specificamente la gestione della produzione integrata) “fluidifica” l’automazione perché ottimizza le attività e i processi che originariamente erano svolti manualmente. Si risparmiano molto tempo e… fatica. Tutte le informazioni relative al processo di produzione, come quelle legate a progettazione, sviluppo, approvvigionamento, magazzino, produzione, consegna, vendite (e altro ancora) sono centralizzate e divengono visibili e fruibili per tutta l'organizzazione. Ogni singolo operatore potrà analizzare e governare i progressi della produzione senza bisogno di altri input. 2. Servizi e supporto Il settore manifatturiero offre ai propri clienti anche tecnologia di altissimo livello (non solo elettronica o informatica, si badi bene) ed è diventato vitale fornire supporto a questa tecnologia. Il programma ERP svolge un ruolo chiave nella fornitura di servizi di manutenzione e supporto perché dispone di tutte le informazioni di produzione antecedenti le richieste di supporto. Se il sistema ha governato tutte le fasi della progettazione e della produzione, il sistema potrà agevolmente -ed in modo efficiente- organizzare la manutenzione ed il supporto post vendita. Non dobbiamo trascurare la grandissima potenzialità di queste attività. Potere supportare -e correggere- in tempo reale l’oggetto della produzione rappresenta un vantaggio competitivo assoluto per chi opera in mercati abituali al “real time”. |
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Luglio 2020
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