Per aiutarci con la pianificazione strategica nella nostra impresa, ecco una lista di 4 utili strumenti che aiuteranno lo sviluppo degli obiettivi aziendali per il prossimo anno. Il pensiero “strategico” è una parte fondamentale di qualsiasi progetto che abbia una visione e un obiettivo a lungo termine. E' un principio fondamentale per plasmare (o assecondare?) il futuro dell'azienda. Preparare una strategia chiara e utilizzare strumenti strategici è essenziale per mantenere competitività e quote di mercato. Il mondo dell’Impresa si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, grazie ai progressi tecnologici ed a nuove tendenze dell’esperienza d’uso dei consumatori. Molte cose sono cambiate, ma c'è un insieme di pratiche che rimangono costantemente utili quando si tratta di sviluppo del business. Gli strumenti strategici sono il primo punto di riferimento quando elaboriamo una prospettiva di medio periodo per la vostra azienda, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore nel quale operiamo. Strumenti per la strategia. Quali sono?
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Per le Imprese di manutenzione ed impiantistica è possibile creare nuovo valore in molte delle interazioni del processo di assistenza:
Entriamo nel dettaglio: GESTIONE DELLE RICHIESTE DEI CLIENTI Tradizionalmente, la difficoltà di prevedere e gestire la domanda di supporto dei clienti porta ad alti tempi di fermo macchina e servizi scadente. Due fattori che determinano questa imprevedibilità sono l'uso limitato della manutenzione programmata e la scarsa adozione del monitoraggio durante il funzionamento. Le opportunità offerte da Industria 4.0 in queso secondo caso sono imperdibili e devono diventare la priorità negli investimenti tecnologici. Le aziende più proattive utilizzano 3 metodi per gestire più attivamente la domanda di supporto dei clienti: Monitoraggio remoto. Approfittando della connettività internet, le aziende possono monitorare costantemente lo stato di salute dei singoli asset e degli impianti per prevedere i problemi. Come dice il vecchio adagio, "il tempo è denaro". Più produzione si può spremere in un dato periodo di tempo, più si guadagna, giusto? Possiamo innescare ("innescare", una delle 6 fasi del metodopraxi.it) molte attività per aumentare la produttività anche senza sacrificare la qualità; dalla rimozione dei colli di bottiglia alla riorganizzazione dei processi. 6 modi per aumentare la produttività di un impianto manifatturiero: #1 - Rivedere i processi in uso Non sapremo cosa può essere cambiato finché non sapremo come un processo funziona oggi. Sono 3 le aree che racchiudono informazioni critiche per aiutarci a identificare le modifiche necessarie. Persone - Abbiamo le persone con le giuste competenze nei ruoli giusti? Abbiamo un project manager adatto a mantenere in carreggiata le fasi della produzione? Gli obiettivi sono chiaramente definiti, realistici e concreti? Conosciamo bene la caratteristica principale dell'insuccesso: è un processo con un finale che tutti vorremmo evitare. Contrariamente al sentire comune, non si tratta solo di un finale indesiderato, perché gli effetti nefasti si protraggono sulle attività successive. L'insuccesso si trasforma facilmente in senso di colpa, ansia, in dubbi su se stessi; tutti triggers quasi inevitabili di ulteriori fallimenti. Qual è esattamente il processo che ci porta in questa situazione, e come possiamo scoprire se ci stiamo accartocciando? La mente umana è evolutivamente in sintonia con l'insuccesso, perché può essere assimilato ad un potenziale pericolo. L'insuccesso quindi "risuona" in modo molto più evidente del successo. Mentre ci si può sentire in ansia in una particolare situazione della propria vita imprenditoriale in un dato momento, è probabile che molte altre attività girino a meraviglia in qualche altra area. Cosa separa il successo dal fallimento? Dal momento che fallire è un processo, è ovvio che anche il successo lo sia. Possiamo ipotizzare allora diversi modelli di azione. Un modello di azione che produce risultati indesiderati porta all'insuccesso. Un modello d'azione che produce il risultato desiderato conduce al successo. Analizzare ciò che porta al successo è un ottimo modo per capire come evitare il fallimento. Ci sono almeno 3 implicazioni per la frase: "Un modello d'azione che produce il risultato desiderato conduce al successo": Gran parte dei proprietari di micro imprese si trovano spesso a gestire operazioni "in solitudine". Trascorrono la maggior parte del tempo producendo e consegnando beni o servizi ai loro clienti, dedicandosi raramente alla ricerca di nuovi contatti ed opportunità e in generale alla crescita del loro business. E' molto facile rimanere bloccati nel paradigma dell'imprenditore "faccio-tutto-io". Per uscirne bisogna virare verso territori sconosciuti e apparentemente rischiosi. Sono soprattutto 2 i risvolti negativi di questa situazione: Prima di tutto, come accennato sopra, è frequente trovarsi troppo occupati a servire i clienti. Questo non permette di pensare alla crescita ed alle attività volte a conquistare nuovi contatti. Il secondo grande problema è che tutto dipende da te. Non puoi ammalarti, stancarti o andare in vacanza, perché non appena togli le mani dal volante la macchina corre il rischio di uscire di strada. Nonostante tutta la letteratura a riguardo, molti avviano la propria attività sognando di ottenere maggiore libertà, finendo invece per diventare schiavi della propria impresa. Ecco 5 cose da fare per sfuggire da questa trappola: Molte aziende con modelli di business tradizionali stanno sostenendo sforzi immani per tenere il passo con imprese agili e molto addentro al mondo digital. Insieme, il mix letale di tecnologie emergenti e nuovi modelli di business ha creato infatti modi completamente nuovi di "servire" i clienti. Per esempio e pur se pur in modi diversi, Airbnb, Uber e LinkedIn hanno cambiato radicalmente il mondo dell'ospitalità alberghiera, i taxi ed i servizi di recruiting (per non accennare a titani come Amazon, Google e Facebook). Siamo certi che tutti gli altri settori siano al sicuro, compreso il nostro? Un certo numero di Imprese sembra essere al riparo da questi stravolgimenti, ma spesso le aziende che operano nei mercati più a rischio... non lo vedono arrivare. Il nostro settore potrebbe essere a rischio? 3 segnali importanti da prendere in considerazione: Una delle transizioni più difficili da affrontare per qualsiasi imprenditore è il passaggio dal "fare" al "guidare". Probabilmente in molti potranno ammirare la nostra volontà di "stare sul pezzo" per eseguire compiti tattici, ma man mano che le nostre responsabilità diventano più complesse, la differenza tra un leader efficace e un "manovale della to-do list" diverrà del tutto evidente. Nel breve termine potremmo maturare la capacità per alzarci prima, rimanere svegli più a lungo (io sono un campione) e superare molti limiti per affrontare qualsiasi attività. Ma l'aumento della domanda finirà per raggiungere il livello limite, ed a quel punto il modo in cui siamo in grado di coinvolgere gli altri definirà l'impatto della nostra leadership. Il limite massimo di ciò che è possibile ottenere aumenterà solo mettendo i nostri collaboratori in grado di contribuire al meglio alle priorità condivise. Ed allo stesso modo, il nostro potere diminuirà ad ogni compito al quale ci teniamo inutilmente aggrappati. Anche se può sembrare contraddittorio, elevare il nostro impatto richiede di abbracciare un inevitabile paradosso della leadership: dovremo essere più essenziali e meno coinvolti. Quando giustifichiamo la nostra presa, il nostro controllo totale sul lavoro, confondiamo l'essere coinvolti con l'essere essenziali. Ma le due cose sono molto diverse, così come essere occupati ed essere produttivi non sono necessariamente sinonimi. Il nostro coinvolgimento è un mix di opportunità, incarichi e scelte che facciamo riguardo al lavoro che svolgiamo. Quanto otteniamo dei nostri obiettivi dipende da quanto decisamente e saggiamente "attiviamo" coloro che ci circondano. Sebbene la maggior parte degli Imprenditori comprenda che il tempo è la risorsa più scarsa, pochi fanno lo sforzo di acquisire una prospettiva strategica su come spendono le loro ore giorno per giorno, ogni settimana di ogni mese. Ancora meno hanno l'abitudine di tenere traccia di come organizzano le priorità che cadenzano il trascorrere del loro tempo. Certo in alcuni di noi (sottoscritto escluso) è innata un certa abilità nel fare il miglior uso della risorsa "tempo". Esperienza, leadership, struttura dell'Impresa possono aiutare -molto- nel governo del tempo. Come gestire il tempo per noi in cui questo talento... non è innato: Suddividere le responsabilità e le attività in categorie Ovviamente le categorie variano a seconda della tipologia di lavoro, ma dovranno essere sia "strategiche" che "tattiche". Identifichiamone alcune:
Determinare quale percentuale del nostro tempo spenderemo in ogni categoria |
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Luglio 2020
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